

Stop alla rivalutazione per i pensionati italiani residenti all’estero (AIRE)
Pensionato italiano all’estero? Hanno bloccato la rivalutazione della tua pensione!
Sei un pensionato italiano residente all’estero, iscritto AIRE, e percepisci una pensione superiore alla pensione minima INPS (616,67 €)? Per il 2025 non riceverai più la rivalutazione della tua pensione!
Questa misura, prevista dalla Legge di Bilancio per il 2025, articolo 1 comma 180 colpisce oltre 300.000 pensionati, molti dei quali con pensioni di importo modesto.

Stop alla rivalutazione per i pensionati italiani residenti all’estero (AIRE)
Pensionato italiano all’estero? Hanno bloccato la rivalutazione della tua pensione!
Sei un pensionato italiano residente all’estero, iscritto AIRE, e percepisci una pensione superiore alla pensione minima INPS (616,67 €)? Per il 2025 non riceverai più la rivalutazione della tua pensione!
Questa misura, prevista dalla Legge di Bilancio per il 2025, articolo 1 comma 180 colpisce oltre 300.000 pensionati, molti dei quali con pensioni di importo modesto.
Le pensioni all'estero



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Le cose che devi sapere
Stop alla rivalutazione per i pensionati all’estero
Per l’anno 2025, la legge 30 dicembre 2024 n. 207 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027), all’art 1, comma 180, stabilisce che in “via eccezionale, per l'anno 2025, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall'articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, non è riconosciuta ai pensionati residenti all'estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS, con riferimento all'importo complessivo dei trattamenti medesimi”, escludendo i pensionati residenti all’estero dal riconoscimento dell’incremento sul trattamento pensionistico, a titolo di perequazione automatica, riconosciuto ai pensionati residenti in Italia.

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Possibili profili di incostituzionalità
La norma viola i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana, tra cui ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza delle pensioni (articoli 3, 36 e 38).
Conflitto con il diritto europeo e internazionale
I trattati e i regolamenti europei, come il Regolamento UE 883/2004, vietano misure discriminatorie basate sulla residenza. Anche le convenzioni bilaterali con Paesi come Argentina e Canada garantiscono il pagamento integrale delle pensioni ovunque si risieda, creando un evidente contrasto con la nuova norma.
Possibili profili di incostituzionalità
La norma viola i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana, tra cui ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza delle pensioni (articoli 3, 36 e 38).
Conflitto con il diritto europeo e internazionale
I trattati e i regolamenti europei, come il Regolamento UE 883/2004, vietano misure discriminatorie basate sulla residenza. Anche le convenzioni bilaterali con Paesi come Argentina e Canada garantiscono il pagamento integrale delle pensioni ovunque si risieda, creando un evidente contrasto con la nuova norma.
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NB: Inviare la Diffida non è fare ricorso.
Chi siamo?
Il nostro servizio è altamente specializzato, uniamo infatti le competenze organizzative di Gestione Crediti Pubblici alla consulenza dello Studio Legale Frisani: una struttura consolidata da oltre 20 anni di esperienza durante i quali la PA è stata condannata per oltre 250 milioni di euro a favore dei nostri assistiti.
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Beneficiario: Gestioni Crediti Pubblici srl
Banca: Banca Intesa
Causale: Pensionati AIRE
Su questa sezione ti verranno richiesti tutti i dati necessari per precompilare i documenti che servono per aderire al ricorso.
Scarica la documentazione che riceverai via email, già compilata in automatico con tutti i tuoi dati. Ricorda di verificarli e di firmare ogni modulo.
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Domande Frequenti
Chi è interessato?
Tutti i pensionati che percepiscono una pensione superiore all’importo della pensione minima che ad oggi ammonta a 616,67€
Cosa dice la normativa?
Per l’anno 2025, la legge 30 dicembre 2024 n. 207 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027), all’art 1, comma 180, stabilisce che in “via eccezionale, per l’anno 2025, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, non è riconosciuta ai pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS, con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi”, escludendo i pensionati residenti all’estero dal riconoscimento dell’incremento sul trattamento pensionistico, a titolo di perequazione automatica, riconosciuto ai pensionati residenti in Italia.
Quanto ci stanno togliendo? Quanto sto percependo in meno?
Per il 2025 l’inflazione si stima in circa il 2%. Quindi su ogni 1000€ lordi di pensione perderai 20€ al mese, ovvero 260€ l ‘anno (13 mensilità). Moltiplica questo importo per l’importo pro quota della tua pensione e scoprirai quanto perderai per il solo 2025. Una pensione lorda di 3000€ perderà 780€ l’anno circa, importo da moltiplicare per tutta la durata del tuo trattamento pensionistico.
Quanto costa aderire?
Per l’espletamento delle attività di cui ai punti precedenti, il sottoscritto corrisponderà:
– alla Gestione Crediti Pubblici s.r.l., a titolo di compensi, contestualmente alla firma del presente atto la somma di € 120,00 oltre iva al 22% e così per complessi € 146,40 (centoquarantasei,40) in caso di adesione tramite procedura cartacea;
– inoltre, il sottoscritto corrisponderà alla Gestione Crediti Pubblici s.r.l., solo in caso di esito positivo e di effettivo incasso delle somme, un corrispettivo pari al 10% (dieci per cento) oltre iva sull’importo che verrà riconosciuto a titolo di rimborso per la rivalutazione del trattamento pensionistico per gli anni dal 2025 sino all’esito dei giudizi cui si darà corso.
Che documenti servono?
Cedolino pensione dicembre 2024, copia certificato AIRE, copia della diffida inviata via posta con ricevuta, oppure Pec con relativa ricevuta di accettazione e di ritorno, fotocopia fronte retro della CI e del Codice fiscale.
Quale è il primo passo da compiere? Serve una diffida?
Scarica la diffida gratuitamente e inviala per PEC all’INPS di Roma
Quale è l'iter del ricorso?
I ricorsi verranno depositati per tutti gli ex INPDAP alla Corte dei Conti del Lazio, mentre per gli ex lavoratori privati presso il Tribunale Civile, Sezione Lavoro, della provincia di ultima residenza.
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