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Aggiornati al ribasso dall’Inps gli importi 2016 delle pensioni

L’Inps con Circolare 210/2015 conferma che quest’anno non ci saranno aumenti per le pensioni.

07/01/2016

Niente aumenti per le pensioni nel 2016. Lo conferma l’Inps con la Circolare 210/2015. Il decreto ministeriale che ogni anno anticipa la cosiddetta perequazione automatica, fissando un indice provvisorio da conguagliare all’inizio dell’anno successivo, ha previsto come indice d’inflazione 2015 una cifra pari a zero. Inoltre, nel 2016 i pensionati (era già successo l’anno scorso) partono con un debito nei confronti dell’Inps, dal momento che l’aumento attribuito in via provvisoria a gennaio 2015 (più 0,3%), è risultato inferiore al dato definitivo fornito dall’Istat per il 2014 (0,2%).

Questo vuol dire che l’Inps avrebbe dovuto procedere a conguaglio negativo dello 0,1% ma ciò non avverrà, grazie alla sanatoria prevista dalla legge di stabilità.

Ogni anno a fine novembre per dar modo all’Inps di predisporre i mandati di pagamento, viene fatta una previsione dell’andamento dell’inflazione e se ne riportano gli effetti sui trattamenti, riservandosi un conguaglio a fine anno, quando sarà possibile ottenere un dato reale. In modo del tutto inaspettato nel 2014, l’inflazione è cresciuta meno del previsto. Questo significa che nel corso del 2015 le pensioni hanno beneficiato di una rivalutazione dello 0,3%. Questa percentuale, applicata dallo scorso gennaio a titolo provvisorio, è stata invece ritoccata dall’Istat nella misura definitiva dello 0,2%.

Logica vorrebbe che debba essere restituita la differenza dell’0,1% percepita in più nel corso di quest’anno: per le pensioni al minimo il recupero si aggira intorno ai 6 euro. Una rivalutazione «negativa» sventata dalla legge di Stabilità 2016 (art.1, comma 288, n.208/2015).

In altre parole, come confermato nella nota dell’Inps, a gennaio sono state messe in pagamento le pensioni nell’importo «corretto» (in negativo), derivante dall’applicazione del dato definito Istat per il 2014, senza recupero delle maggiori somme riscosse durante il 2015.

I conguagli si faranno a gennaio 2017.

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