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Giornata europea per la parità retributiva

Sulla parità retributiva emerge un aspetto importante ma trascurato: la disparità salariale è legata al tema pensionistico

15/11/2023

Sulla parità retributiva emerge un aspetto importante ma trascurato: la disparità salariale è legata al tema pensionistico.

Nella Giornata europea per la parità retributiva ci piace ricordare come la disparità salariale tra uomini e donne oltre ad essere una questione economica, è il riflesso di un sistema che non riconosce completamente il valore del lavoro femminile.

Non possiamo ignorare la zavorra del lavoro non retribuito, si stima che in Italia per questo aspetto si sia ai primi posti delle classifiche: fino a 4 volte in più il tempo dedicato dalle italiane per la cura dei figli o le responsabilità domestiche…

Parità retributiva: doppia ingiustizia per le donne, sia durante che dopo il lavoro.

Vogliamo far emergere un aspetto tanto importante quanto trascurato: la disparità salariale è legata anche al tema pensionistico.

Di conseguenza ha un impatto profondo e duraturo nella vita di una donna.

L’osservatorio INPS riporta una serie di dati che possiamo riassumere in 3 punti:

  • La differenza salariale tra uomini e donne nel settore privato ha raggiunto +8mila euro
  • Retribuzione media annua complessiva pari a 22.839 euro
  • La retribuzione per gli uomini è di 26.227 euro, per le donne a 18.305 euro

La differenza di salario al 2022 tra uomini e donne mostra quanto sia distante la parità retributiva con una differenza di circa il 30%.

Tali numeri sono stati ripresi da numerose testate come in un recente articolo ANSA a tema parità retributiva.

Perché questo divario salariale raggiunge numeri importanti?

I contratti di lavoro per le donne spesso sono part time rispetto agli uomini, quindi retribuiti meno in assoluto e in media oraria.

Contratti part time che possono avere anche pause significative tra l’uno e l’altro generando un gap pensionistico del 40 per cento.

E non è ancora tutto.

La disparità salariale si riflette in modo diretto nel TFS o TFR perché le donne, guadagnando meno degli uomini nel corso della loro carriera, vedranno ridotto anche l’importo accumulato nel corso degli anni.

In altre parole una donna nel corso della sua vita potrebbe guadagnare meno e avere un Trattamento di Fine Rapporto ridotto al termine del ciclo lavorativo oltre a una pensione più bassa.

Per concludere possiamo affermare che lo svantaggio finanziario perdura oltre l’attività lavorativa.

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